Ecco perché è così importante eradicare i ratti dalle isole

Ecco perché è così importante eradicare i ratti dalle isole

14 ottobre 2022

Un nido vuoto. Questo si sono trovati davanti i ricercatori di ISPRA nell’ultima visita di monitoraggio alle colonie di berta maggiore di Palmarola. E la scena si è ripetuta. Purtroppo, tutti i nidi inclusi nella campagna di monitoraggio di quest'anno sono stati trovati così: vuoti. Senza il pulcino. Evidentemente predato dai ratti. A giugno in quelle stesse cavità erano stati visti degli adulti in cova. Quindi quello che viene definito successo riproduttivo quest’anno è stato nullo. Per dirlo in cifre, pari allo 0%.

Per una volta diamo una brutta notizia che però, se ancora ce ne fosse bisogno, è una ulteriore dimostrazione di quanto sia importante l’eradicazione dei ratti dalle isole. Ricordando sempre che i ratti non sarebbero naturalmente li presenti ma vi sono stati portati dall’uomo. Purtroppo, le berte sono solo uno dei tanti esempi di animali gravemente danneggiati dalla presenza dei ratti nelle isole: l’intero ecosistema subisce pesanti impatti, ed è per questo che si progettano e si realizzano interventi come questo. Il cui esito, come in questo caso, non è sempre quello sperato.

All’inizio del progetto Life PonDerat il successo riproduttivo riscontrato era dell'11 %, cioè solo una coppia di berte su dieci riusciva a portare all'involo il proprio pulcino. Durante il progetto, mentre si interveniva per cercare di eliminare i ratti (giungendo a un passo dall’obiettivo, e quindi con la loro popolazione ridotta al minimo) il successo riproduttivo delle berte era aumentato fino a oltre il 90%. Purtroppo, non siamo riusciti nell’impresa, peraltro andata a buon fine in tante altre isole, come Zannone e, sempre nell’ambito del Life PonDerat, a Ventotene, e adesso sui pulcini delle berte di Palmarola è tornata questa minaccia terribile.

Quello che possiamo riprometterci, anche alla luce di questa brutta notizia, è di riprovarci. È già stato presentato un nuovo progetto che, se finanziato, ci permetterà di tornare a Palmarola e continuare a lavorare per la tutela di questi magnifici uccelli marini e dell’isola nel suo complesso.