Piante invasive sulle Isole Ponziane - Senecio del Capo

Piante invasive sulle Isole Ponziane - Senecio del Capo

5 maggio 2022

Il Senecio del Capo (o senecione rampicante) Senecio angulatus è una pianta sempreverde rampicante originaria, come si intuisce dal nome, del Sudafrica, con foglie carnose di colore verde brillante e infiorescenze gialle molto vistose e profumate, che nel nostro emisfero fiorise da novembre a gennaio. I frutti, muniti di un’appendice piumosa, detta pappo, sono facilmente dispersi dal vento, ma la pianta si riproduce soprattutto vegetativamente a partire da frammenti di fusto.

Senecio angulatus può formare popolamenti densi che coprono la vegetazione nativa al suolo e le piante su cui si arrampica, alterando le condizioni di luce e talvolta riducendo la rigenerazione delle specie native.

Come altre specie del genere Senecio, la pianta è tossica per l’uomo e gli animali, per la presenza nelle foglie di alcaloidi cancerogeni e dannosi per il fegato. Questa tossicità può essere trasferita al miele o al latte quando la pianta è presente nei territori utilizzati dalle api o dal bestiame al pascolo.

In Italia, Senecio angulatus è più frequente lungo le coste della fascia mediterranea. Al momento è indicato come invasivo in Liguria, Toscana e Sardegna, mentre è casuale* nel Lazio e in Abruzzo e naturalizzato** nel meridione (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia).

Alle Ponziane la pianta è coltivata a scopo ornamentale in molti giardini  a Ponza e Ventotene. Anche se non è ancora molto diffusa negli ambienti seminaturali, in alcuni casi si è osservato un ampliamento dei popolamenti, nel corso degli anni, a partire dalle zone in cui viene riversato il materiale vegetale prodotto dalla ripulitura dei giardini. A Ventotene, in particolare, sono presenti alcuni nuclei vigorosi nei Giardini del Municipio, nel boschetto di ailanto e robinia dietro la spiaggia di Cala Nave, nell’area dietro Cala Rossano e lungo via degli Olivi nel tratto in prossimità di Punta dell’Arco.

Su queste isole la specie può quindi essere considerata nelle fasi iniziali di naturalizzazione ed è da monitorare nel tempo come potenzialmente invasiva.

 

*Specie casuale: può sopravvivere in natura e riprodursi occasionalmente, ma senza creare nuclei persistenti

**Specie naturalizzata: in grado di creare popolazioni vitali e persistenti che si sostengono senza l’intervento dell’uomo