Piante invasive sulle Isole Ponziane - Acetosella gialla

Piante invasive sulle Isole Ponziane - Acetosella gialla

21 aprile 2022

Ricominciamo ad approfondire la conoscenza di alcune piante alloctone presenti sulle Isole Ponziane con delle schede ad hoc (l'ultima era stata quella sull'ailanto) preparate dai nostri botanici del Dipartimento di Biologia Ambientale della Sapienza - Università di Roma.

La prima di queste specie è anch'essa invasiva ed ha un'ampia diffusione in ambienti ruderali e agricoli: Oxalis pes -caprae.

L'acetosella gialla Oxalis pes-caprae è una specie erbacea originaria del Sudafrica, introdotta nel Mediterraneo a scopo ornamentale e coltivata in Sicilia già dal 1796.

La specie ha un bulbo perenne sotterraneo da cui in autunno viene emesso un fusto sotterraneo che genera una rosetta di foglie a livello del suolo, formate da tre segmenti obcordati (cioè a forma di cuore) e simili a quelle del trifoglio. Successivamente i piccioli si sviluppano fino a 20 cm. L’infiorescenza, portata su un lungo scapo senza foglie, riunisce da 5 a 19 fiori con corolla ad imbuto di colore giallo limone e con 5 petali. La fioritura avviene da novembre a maggio.

L''acetosella gialla si riproduce prevalentemente per via vegetativa e il frutto (capsula) matura raramente. Il bulbo sotterraneo, infatti, produce in primavera alcuni piccoli bulbi (bulbilli) in grado di germogliare l’autunno successivo e dare vita a nuove piantine.

Con la produzione di elevate quantità di bulbilli, anno dopo anno, la specie si diffonde rapidamente formando anche vasti tappeti. Il rimescolamento del terreno causato dall’uomo o dagli animali favorisce l’invasione della specie, disperdendo i bulbilli.

Nel Bacino Mediterraneo la specie è ampiamente diffusa soprattutto nelle zone ruderali, negli incolti e come infestante dei coltivi (oliveti, vigneti). Popolamenti molto fitti possono inibire la germinazione dei semi di altre piante erbacee, minacciando ad esempio la conservazione di specie che spesso hanno un grande interesse come indicatori di agricoltura tradizionale o arrivando a provocare una diminuzione della resa dei raccolti. Le foglie contengono grandi quantità di ossalati, tossici e pericolosi per il bestiame, e questo può comportare seri impatti nelle aree dove la pastorizia rappresenta una fonte essenziale di reddito. L’eradicazione è particolarmente difficile, perché la rimozione meccanica della parte superficiale si rivela poco efficace e può al contrario provocare l’ulteriore diffusione della specie.

In Italia Oxalis pes-caprae è invasiva in buona parte della penisola (Liguria, Toscana, Marche, Abruzzo, Lazio, Campania, Puglia) e nelle isole maggiori, naturalizzata (ovvero in grado di diffondersi senza l’intervento diretto dell’uomo e inselvatichirsi) nelle altre regioni.

Nelle isole Ponziane, così come accade in genere nelle isole del Mediterraneo, rappresenta una specie ruderale, infestante dei coltivi. A Ventotene è molto diffusa nelle aree interne tra Punta Eolo, Parata Grande e Punta Pascone, dove talvolta entra nei piccoli lembi di macchia a lentisco. È abbastanza diffusa anche a Palmarola (lungo il sentiero che da Cala del Porto sale verso l’interno dell’isola tra canneti e aree di ricolonizzazione a rovi) e a Ponza, negli stessi tipi di ambienti.